<

mercoledì, settembre 21, 2005

NAPOLI ADDIO??

Perchè Napoli rischia veramente di sprofondare nell'anarchia e nel caos!
La copertina dell'Espresso "Napoli addio" ha destato scalpore e sconcerto. Certo è un titolo forte, il servizio è duro e provocatorio e infatti ha suscitato un vespaio. Tutti ne parlano a Napoli, i media ospitano opinioni diverse e contraddittorie, in rete la discussione ha invaso forum e blogs, i cittadini ne discutono tra loro, le istituzioni che governano la città gridano allo scandalo e al complotto e tendono a minimizzare(Iervolino) o a porre l'accento sulle cose positive(Bassolino).
Leggendo i giornali e seguendo il dibattito in rete si ha l'impressione che ci si divida tra chi pensa che l'Espresso, pur con toni provocatori, abbia reso un utile servizio alla città e chi, offeso, ritiene che il settimanale abbia esagerato e che ci sia una sorta di pregiudizio contro Napoli.
Naturalmente c'è chi sostiene, ormai rassegnato, che non ci sia più niente da fare e se potesse andrebbe via e chi,ottimista, crede che in fondo siano problemi che attanagliano anche le altre metropoli e che quindi se ne possa venire fuori.
Pur essendo ottimista io credo che Napoli viva uno dei momenti peggiori della sua storia recente e che sia molto difficile uscirne a breve. Penso anzi che si corra il serio pericolo di sprofondare nel degrado e nell'anarchia, in un contesto da legge della giungla in cui sopravvive solo il più forte.
Proviamo a fare una riflessione oggettiva basata sui dati di fatto.
Nell'ultimo ventennio la grande e media industria è quasi scomparsa dalla città e ad essa non si è sostituito nulla di altrettanto utile, i centri di eccellenza sono quasi tutti andati fuori, i grandi progetti di bonifica e sviluppo sono al palo(bagnoli, napoli est, tra tutti), la questione dei rifiuti dopo oltre dieci anni di commissariato straordinario non è affatto risolta anzi si è addirittura aggravata, la mobilità è scadente e il traffico è ormai asfissiante, l'inquinamento atmosferico raggiunge ormai soglie allarmanti soprattutto per la salute dei cittadini, il dissesto idrogeologico e la situazione fognaria pongono la città in balia di un qualsiasi temporale particolarmente intenso.
La violenza della piccola e grande criminalità ha reso ormai del tutto insicure tutte le zone della città, il problema della sicurezza e dell'ordine pubblico ha raggiunto livelli di guardia, ormai sono sempre di più i ragazzi che delinquono ed usano la violenza come regolatore della loro quotidianità.
Chi dovrebbe reagire, la società civile, è ormai allo sbando ed in preda alla paura e alla rassegnazione. Molti, troppi intellettuali e imprenditori sono agganciati al carro del potere e si limitano ad osservare o a qualche appello sui giornali, la classe politica che ci governa pare avulsa e indifferente ai problemi(salvo dichiarazioni indignate e promesse di intervento dopo l’ultimo episodio di cronaca più o meno eclatante, per poi non far nulla sino all'episodio successivo).
Ma il vero problema di Napoli, il vero vulnus che mina alla base le ragioni di una rinascita della città non è tanto la classe politica, più o meno capace, che governa le nostre istituzioni quanto quella di opposizione!
Ha ragione Migliore quanto denuncia la mancanza di un progetto, è vero che quelli avviati da Bassolino e dal centro sinistra si sono arenati ma quello di cui abbiamo veramente bisogno, la conditio sine qua non, è un opposizione politica degna di questo nome.
E' dalla caduta del pentapartito e dall'avvento di Bassolino Sindaco che l'opposizione è scomparsa. Un'opposizione incapace, silente, inconsistente e molto spesso consociativa ha caratterizzato questi ultimi dodici anni. A parte qualche roboante e demagogica denuncia di abuso dei telefoni del Comune da parte di qualche amministratore, qualche intercettazione telefonica data in pasto ai giornali, qualche manifesto inneggiante al mal governo cittadino, mai un candidato in grado di impensierire quelli del centrosinistra, mai una proposta o un progetto alternativo,
mai una denuncia puntuale su fatti concreti, insomma il vuoto.
Per uscire dalla situazione e dai problemi in cui si trova Napoli ha bisogno di un centrosinistra rinnovato nei programmi, nei progetti e negli uomini e, soprattutto, di un'opposizione degna di questo nome.
Pena il degrado ulteriore e lo scadimento in regime consociativo che mai, nella storia della democrazia, ha portato cose buone.
... leggi tutto